Non tutti gli orologi sono fatti esclusivamente per conoscere l’ora in un preciso istante. Anzi, molti di noi guardano il proprio orologio per ammirarne le fattezze, i dettagli, compiacendosi di averlo al polso.
Esistono poi orologi che quando li guardi ti portano altrove, su altri pianeti, altre galassie. Tra questi solo uno a mio parere riesce a farlo in maniera così evocativa, ed è l’ Omega Speedmaster.
Immaginate di trovarvi in una notte d’estate a guardare il cielo stellato col vostro ‘Moonwatch’ al polso e scoprire che qualcuno lassù sta passeggiando nello spazio col vostro stesso fantastico segnatempo. Questo è quello che è successo a me esattamente Giovedì 17 Agosto 2017 .
Quella sera, da qualche parte nello spazio due astronauti Russi stavano compiendo la loro passeggiata spaziale presso la Stazione Spaziale Internale (ISS). L’operazione, denominata Expedition 52, del comandante Fyodor Yurchikhin e dell’ingegnere di volo Sergey Ryazanskiy, durata 7 ore circa (ben oltre le 6ore di routine), ha visto i due astronauti impegnati in una serie di operazioni quali il lancio di cinque piccoli satelliti scientifici e tecnologici in mare ed hanno speso il resto dell’escursione in esperimenti esterni e svolgendo laboriosi controlli di routine sulla stazione spaziale.
Seguendo la ‘Russian Spacewalk’ via web, non ho potuto fare a meno di notare che uno dei due astronauti indossava niente meno che l’Omega Speedmaster sopra la sua tuta.
Non posso nascondervi un certo stupore nel vederlo li, dopo esser stato lanciato in orbita a 28800Km/h, ancora protagonista di un viaggio spaziale nonostante sia probabilmente lo strumento meno tecnologico a disposizione dei due astronauti.
Eppure, nonostante i progressi tecnologici compiuti da quel lontano 20 luglio 1969 l’Omega Speedmaster era ancora li nel suo habitat naturale, lo spazio, fedele compagno degli astronauti e di noi comuni mortali che indossandolo ci sentiamo un po come loro e ritorniamo bambini.
Alcune immagini catturate dalla ‘Russian Spacewalk’
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