L’attesa è finita! FPJOURNE svela il suo nuovo  CHRONOMÈTRE À RÉSONANCE, celebrando il ventisimo anniversario di questo iconico modello della maison ginevrina.

Le prime osservazioni relative al fenomeno della risonanza naturale sono state fatte dalla scienziata olandese del XVII secolo Christiaan Huygens e successivamente dagli orologiai del 18° secolo Antide Janvier e Abraham-Louis Breguet, che svilupparono orologi basati su questo principio. Da allora, però, François-Paul Journe è il primo e unico orologiaio a produrre orologi da polso che funzionano attraverso la risonanza.

Quando ha presentato il suo primo orologio da polso con questa complicazione nel 2000, il segnatempo venne battezzato Résonance con il marchio brevettato Résonance®. Il F.P.Journe Chronomètre à Résonance è l’unico orologio da polso al mondo che utilizza il fenomeno della risonanza fisica senza alcun meccanismo di trasmissione, precedentemente noto come doppio pendolo o doppio equilibrio. Concepito, sviluppato e costruito per soddisfare le esigenze di chi lo indossa e per fornire prestazioni cronometriche estreme, questo orologio rappresenta una delle sfide più selvagge nel campo degli orologi meccanici!

Ognuno dei due bilancieri serve alternativamente come “eccitatore” e “risonatore” e quando i due sono in movimento, entrano in armonia grazie al fenomeno della risonanza, iniziando a battere naturalmente in perfetta sintonia. I due bilancieri si sostengono a vicenda, dando più inerzia al loro movimento. Questo risultato è possibile solo se la differenza di frequenza dall’uno all’altro non supera i 5 secondi al giorno cumulato su sei diverse posizioni. La loro impostazione è un compito estremamente delicato. Considerando che un disturbo esterno influisce sul funzionamento di un orologio meccanico tradizionale, lo stesso disturbo, per il Chronomètre à Résonance, produce un effetto che accelera uno dei due bilancieri tanto quanto rallenta l’altro. A poco a poco, entrambi tornano a battere allo stesso ritmo, trovando il loro punto di armonia, eliminando così il disturbo e battendo in perfetta sincronizzazione.

Questo orologio emblematico che firma distintamente la ricerca orologiera sulla precisione di François-Paul Journe è stato premiato con il nome “Montre à Grande Complication” al Grand Prix d ‘Horlogerie de Genève nel 2010.

Il nuovo Chronomètre à Résonance ha un solo bariletto a molla per fornire energia ai due movimenti. Un differenziale posizionato sulla prima ruota, visibile al centro del quadrante, trasmette, indipendentemente, l’energia dello stesso verso i due treni di ingranaggi secondari. Ogni treno di ingranaggi secondari è equipaggiato con un Remontoir d’Egalité con frequenza di 1 secondo. Lavorando in tal modo, la forza ricevuta dagli scappamenti rimane lineare e assicura l’isocronismo per 28 ore.

Il Chronomètre à Résonance presenta una cassa ridisegnata con 2 corone distinte. La prima, posizionata ad ore 2, permette di caricare l’orologio e, una volta estratta, di regolare l’ora locale del primo quadrante (su 24 ore) o il secondo fuso orario del secondo quadrante (su 12 ore) a seconda che venga ruotata in senso orario o antiorario rispettivamente. La seconda corona, invece, posizionata ad ore 4 permette di reimpostare contemporaneamente i piccoli secondi di entrambi i movimenti con una sua semplice estrazione.

Questo modello è disponibile con una cassa in platino o in oro 18 K 6N con diametro di 40 o 42 mm. Il quadrante è proposto in oro bianco 18 carati o 6N con 2 sub quadranti secondari delle ore in guilloché clous de Paris in argento sbiancato. Cinturino in pelle o bracciale in oro o platino. Il prezzo sarà di circa 106.800 EURO per la versione in oro rosa e di EURO 110.600 per quella in platino.

La risonanza è un fenomeno acustico naturale. Qualsiasi corpo animato trasmette una vibrazione al suo ambiente. Quando un altro corpo inizia a vibrare alla stessa frequenza di un altro corpo, assorbe la sua energia. Nell’orologeria si riferisce a due movimenti indipendenti posti uno accanto all’altro che entrano in sincronizzazione.


Qualche esempio: una voce da soprano canta delicatamente vicino ad un bicchiere fino a quando non sente la frequenza con cui il vetro risponde emettendo un suono stentoreo alla stessa identica frequenza. Il vetro vibra quindi in simpatia. Se l’energia fornita è sufficiente, il vetro non sarà in grado di tollerarlo e si romperà. Anche i musicisti che suonano strumenti a fiato e a corda conoscono il fenomeno della risonanza, come menzionato da Keith Jarrett nel primo catalogo di F.P.Journe. Alcune corde su liuti e sitar, ad esempio, non sono fatte per essere toccate ma vibrano per risonanza quando il musicista pizzica le corde in prossimità di esse. Tutti i sistemi di comunicazione radio, i trasmettitori e i ricevitori utilizzano la risonanza per “filtrare” le frequenze dei segnali che usano. Quando siamo alla ricerca di un programma alla radio, scoppietta fino a quando le lunghezze d’onda scelte incontrano quelle del trasmettitore: solo allora si armonizzano per iniziare a “risuonare” insieme.
Un ponte è soggetto a oscillazioni verticali e trasversali, o torsione. Nel 1850, una truppa che stava attraversando un ponte sospeso sul Maine River in Angers e, che stava marciando al passo con lo stesso ritmo, causò la rottura del ponte, portando alla morte di 226 soldati. I regolamenti Militari vietano di attraversare un ponte a piedi.
La risonanza magnetica, utilizza la risonanza dei protoni di un corpo per produrre immagini. Un’automobile, con il suo sistema di sospensione, è un oscillatore! Gli ammortizzatori impediscono al veicolo di risuonare bruscamente. I grandi edifici sottoposti a terremoti sono protetti installando un oscillatore (un grande pendolo) sospeso sopra l’edificio, la cui frequenza sarà simile a quella dell’edificio stesso. In questo modo, il pendolo assorbe l’energia, impedendo all’edificio di collassare.