Alcune maison di alta orologeria possiedono dei talenti capaci di differenziarle da tutte le altre e di renderle uniche sotto certi aspetti. Una delle caratteristiche principali che contraddistingue Audemars Piguet è, senza ombra di dubbio, la sua capacità di scheletrare i movimenti. Tutte le collezioni del marchio di Le Brassus, dal Millenary al Code 11.59 passando per il Royal Oak, hanno almeno un modello scheletrato e l’ultimo presentato, all’inizio di ottobre 2019, è il 26585CE, ovvero un calendario perpetuo con fasi lunari in ceramica nera. 

Cerchiamo di comprendere meglio di cosa stiamo parlando e poniamoci alcune domande. 

Che cosa è una scheletratura? 
Per scheletratura si intendono tutte quelle operazioni finalizzate ad eliminare il metallo superfluo dal calibro fino a lasciare solamente una leggera intelaiatura che possa fungere da struttura per gli organi meccanici e che permetta la visione di ciò che sta al di là di esso. Questa operazione interessa maggiormente i ponti e la platina ed è ancora oggi effettuata prevalentemente a mano, motivo per cui è un’attività costosa e riservata a orologi di una certa importanza, di solito in tiratura limitata.

Come si analizza una scheletratura?
Per analizzare una scheletratura vengono tenuti in considerazione 3 fattori: 

  • Il grado di trasparenza raggiunto in accordo alle necessità strutturali 
  • L’interazione della trasparenza con il design dell’orologio 
  • Il livello delle finiture e delle decorazioni utilizzate per rifinire il calibro

Questi, dovranno, poi, essere bilanciati a seconda delle complicazioni che l’orologio porta con sé. Un solotempo potrà avere un grado di trasparenza molto superiore rispetto a un cronografo o un calendario perpetuo visto il ridotto numero di componenti e la ridotta complicanza intrinseca. Più un calibro è “trasparente”, ben lavorato e tecnicamente innovativo, più la scheletratura è pregiata e di rilievo. 

Perché si scheletrano i movimenti?
Le ragioni per cui i calibri vengono scheletrati sono molteplici. La prima di queste non può che essere estetico/artistica. L’esecuzione di esercizi di stile così complessi, infatti, è legata all’esibizione della bravura e del talento dei mastri orologiai che lavorano per una certa maison. Fermarsi a questo aspetto, però, sarebbe riduttivo, specialmente considerando la direzione che il mercato dell’orologeria ha preso negli ultimi 15 anni. Sono numerosi, infatti, gli esempi in cui le scheletrature vengono utilizzate per mostrare particolari soluzioni tecniche, vedi Lo Scienziato di Panerai, oppure sono sfruttate per raggiungere un certo obiettivo, come la riduzione del peso o la resistenza agli urti (vedi Richard Mille).

Lo Scienziato di Panerai

La scheletratura diventa quindi un mezzo per poter sperimentare ed innovare, dove la maestria artistica e l’equilibrio non sono i protagonisti ma mezzi fondamentali per aumentare la preziosità dell’orologio ed elevarlo ad un livello superiore. 

Dove si colloca Audemars Piguet in tutto questo?
Il concetto di scheletratura secondo Audemars Piguet appartiene alla seconda categoria precedentemente esposta e prende il nome di Openworked. Tutti i modelli scheletrati del marchio presentano questo aggettivo nel loro nome. La filosofia della maison è quella di creare calibri scheletrati molto equilibrati, simmetrici e senza l’utilizzo di finiture eccessivamente artistiche che appesantirebbero il risultato finale. Tutta l’attenzione dell’osservatore deve essere incentrata sulla tecnica e sulle soluzioni meccaniche utilizzate.

La meccanica è la protagonista dell’orologio e il talento di Audemars Piguet sta, oltre che nell’utilizzare le soluzioni sopra citate, nel manipolarla a dovere per ottenere creazioni esteticamente equilibrate e piacevoli alla vista, in accordo ai criteri descritti precedentemente. L’abilità nel rifinire il calibro è sì presente, ci sono anglage e lucidature manuali di altissimo livello, ma non è il primo dettaglio che appare alla vista dell’orologio. Nascondere la vera preziosità dei propri orologi dietro caratteristiche più appariscenti, per lasciarle ai veri appassionati di orologeria, rappresenta una delle firme di Audemars Piguet.

Al fine di comprendere le diverse tipilogie di scheletrature presenti ad oggi nelle collezioni di vari marchi, analizzerò con voi tre orologi: l’RM 055 di Richard Mille, l’Audemars Piguet 15407 e il Cartier Santos De Cartier. Tutti e tre sono dei solotempo scheletrati. 

Cartier Santos De Cartier

Equipaggiato con il calibro scheletrato di manifattura 9611 MC a carica manuale. I grandi numeri romani a ore 12-3-6-9 insieme agli indici indicanti le ore mancanti contribuiscono a creare il sostegno a cui il movimento si aggrappa letteralmente. La platina è quindi diventata il vero e proprio quadrante scheletrato dell’orologio. Il grado di trasparenza è decisamente elevato e  il design della scheletratura è ben integrato con l’orologio. Non sono presenti particolari finiture decorative che renderebbero difficoltosa la visualizzazione del tempo. 

Richard Mille RM 055

L’ RM055 monta il calibro di manifattura RMUL2 a carica manuale. Questo orologio è sopraffino sul piano tecnico e la scheletratura è un mezzo per ridurre le masse e le inerzie in gioco; il suo scopo è, infatti, quello di resistere alle violente accelerazioni a cui il golfista Bubba Watson sottopone i suoi orologi durante l’utilizzo del drive. La trasparenza è elevata, così come la varietà di finiture utilizzate che spaziano dalla rivestimento PVD, al trattamento Tytalit e alle lucidature manuali. L’intero calibro ancorato alla cassa tramite 4 supporti dotati di shock absorbers capaci di smorzare gli urti percepiti dal calibro stesso. 

Audemars Piguet 15407

Protagonista di questa referenza è il calibro scheletrato di manifattura 3132 a carica automatica. Nonostante l’utilizzo della brunitura di molte componenti atta a mettere in risalto l’innovazione tecnica del doppio bilanciere con relativo ponte in oro rosa, questo calibro ha un ottimo grado di trasparenza (naturalmente ridotto rispetto agli altri due orologi vista l’aggiunta della carica automatica) che viene perfettamente integrata con il suo design. Le finiture sono totalmente manuali e molto variegate, possiamo infatti trovare lucidature, anglage e perlage sulla quasi totalità dei componenti.  

Tutti e tre questi orologi sono accumunati dal fatto che i rispettivi calibri sono stati direttamente concepiti per essere scheletrati, ma presentano diverse soluzioni e finalità delle scheletrature stesse. Se con il Santos notiamo come sia possibile raggiungere notevoli livelli di bellezza ed armonia tramite intelligenti soluzioni di design, con l’RM-55 veniamo catapultati in un mondo estremamente tecnico dove ogni dettaglio è finalizzato al raggiungimento di un obiettivo preciso. In mezzo a questi due mondi diametralmente opposti si colloca il 15407 di Audemars Piguet in cui la simmetria, l’equilibrio dei colori e delle forme e le elevate finiture manuali servono da veicolo per mettere in risalto l’elevata innovazione tecnica rappresentata dal doppio bilanciere.

CONSIDERAZIONI

Come si può evincere da questa breve analisi, il mondo dell’orologeria è sufficientemente ampio da poter accogliere diverse declinazioni e filosofie di pensiero all’interno del medesimo mondo delle scheletrature. Indubbiamente, però, Audemars Piguet risulta essere un passo avanti rispetto alla concorrenza: riesce a miscelare arte e tecnica in maniera unica.