Presentata per la prima volta nel 2018, l’Horological Machine N°9 – soprannominata HM9 “Flow” – è un omaggio allo straordinario design automobilistico e aeronautico degli anni ’40 e ’50. Il risultato? Una cassa senza precedenti che rievoca le linee fluide e aerodinamiche dell’epoca. Nonostante il suo sorprendente aspetto esteriore, il fondatore di MB&F, Maximilian Büsser, ha descritto il movimento interno dell’HM9 come “il più bel movimento mai creato finora”. Il passaggio successivo è stato naturalmente quello di racchiudere il movimento dell’HM9 in una scocca trasparente in vetro zaffiro.
Una scocca esterna in vetro zaffiro e metallo prezioso, curva, bombata e montata con precisione in tre parti, è sigillata con una combinazione collaudata, basata su una guarnizione tridimensionale brevettata e un processo di incollaggio di alta tecnologia. Due bilancieri a sbalzo completamente indipendenti incanalano i dati in un differenziale che trasforma due battiti in un unico impulso temporale coerente. Gli ingranaggi conici ultra precisi azionano in modo efficace l’energia del movimento e la corrente di informazioni attraverso un angolo di 90° per fornire l’indicazione dell’ora su un quadrante in vetro zaffiro, segnata con Super-LumiNova.
Sul rovescio, sotto ciascun bilanciere sono presenti delle eliche coassiali: turbine gemelle che ruotano liberamente come elemento di puro interesse visivo, in attesa dell’inizio di un nuovo tipo di esplorazione. Due anni dopo la conquista di terra e cielo da parte delle prime edizioni dell’HM9 Flow “Air” e “Road”, l’HM9-SV ci porta negli abissi oceanici – l’ultimo regno sulla Terra che custodisce ancora innumerevoli segreti da svelare. Davanti a noi c’è una nave da esplorazione di Atlantide, alimentata da una tecnologia divergente, che appare al contempo familiare ed estranea ai nostri occhi.
All’esterno, le linee dell’HM9-SV seguono il modello dei suoi predecessori denominati “Road” e “Air”. Le leggi della fluidodinamica rimangono dominanti nel suo design, sebbene la centralità dell’idrodinamica consenta all’HM9-SV di adottare uno stile più morbido rispetto agli angoli acuti interni e alle curve paraboliche delle precedenti versioni Flow. Da un punto di vista tecnico, la rielaborazione delle dimensioni era necessaria per giustificare le differenze nelle proprietà del materiale del vetro zaffiro che, sebbene sia estremamente duro, rischia di rompersi bruscamente sotto pressione, mentre un metallo può al massimo deformarsi. Le linee più morbide dell’HM9-SV riducono al minimo le potenziali aree di vulnerabilità meccanica, rinforzando al tempo stesso l’estetica degli abitanti dell’oceano.
Il movimento dell’HM9 segue le orme dei movimenti delle Horological Machines N°4 e N°6, mettendo da parte le convenzioni relative alla costruzione del movimento. Il suo assemblaggio tridimensionale di ruotismi, ingranaggi, placchette e ponti assume forme inaspettate che animano la dinamica cassa esterna, creando un’unione pulsante di viscere meccaniche e endoscheletro in un corpo cristallino. La tradizionale frequenza del bilanciere di 2,5 Hz (18.000 a/h) può sembrare curiosamente anacronistica in un orologio moderno, ma la sensibilità agli urti associata a una minore frequenza dei battiti è compensata dalla presenza di due bilancieri al posto di uno. Da un punto di vista statistico, due sistemi calibrati in modo identico offrono una lettura media migliore rispetto a un sistema a sé stante, che potrebbe fornire risultati anomali per innumerevoli ragioni.
Per ridurre ulteriormente la sensibilità agli urti, le edizioni dell’HM9-SV sono dotate di un nuovo sistema di assorbimento degli urti: molle elicoidali posizionate tra il movimento e la cassa. Le molle sono realizzate al laser da un solido tubo di acciaio inossidabile lucidato, che offre un’eccellente elasticità e un limitato spostamento laterale. Ad avere il compito di fare la media della scansione del tempo trasmessa dai bilancieri gemelli del movimento dell’HM9 è un differenziale planetario, l’ingranaggio del movimento, che poi fornisce una lettura finale da visualizzare sul quadrante orientato perpendicolarmente. Questo complesso calcolo meccanico è stato in parte rivelato nell’originale HM9 Flow, con le cupole in vetro zaffiro incastonate su ogni bilanciere e con un pannello di ingrandimento montato sopra il differenziale planetario, per sottolineare visivamente l’importanza del suo ruolo cronometrico. Nell’HM9-SV, ogni aspetto del movimento invita alla scoperta; l’occhio può seguire l’interazione dei componenti, dal bariletto al bilanciere, dal differenziale al quadrante.
Per sigillare i componenti esterni in vetro zaffiro in un’unica cassa a tenuta stagna, è stato necessario pensare a nuove soluzioni. Nell’originale HM9 Flow era già stata utilizzata una guarnizione tridimensionale brevettata in gomma per garantire la resistenza all’acqua quando la cassa tripartita era assemblata insieme. Nell’HM9-SV la guarnizione 3-D rimane, ma i vetri zaffiri sono fusi con il telaio metallico grazie a un processo di incollaggio di alta tecnologia, basato su un eccellente metodo sviluppato internamente che sfrutta il vuoto e le alte temperature. Il risultato è una tenuta resistente alla pressione dell’acqua di 3 ATM (30 m), nonostante le giunture praticamente invisibili tra i componenti in zaffiro e il telaio minimalista in oro 18 carati. L’HM9 Sapphire Vision è disponibile in quattro edizioni, ciascuna limitata a soli cinque esemplari: due edizioni con telaio in oro rosso 18 carati, abbinato a un movimento rivestito in NAC di colore nero o in PVD di colore blu; e due edizioni con telaio in oro bianco 18 carati, caratterizzato da un movimento rivestito in PVD di colore viola o placcato in oro rosso.
Il corindone, comunemente noto nella sua forma di gemma come vetro zaffiro, è uno dei minerali più duri noti all’uomo. La sua durezza è superata solamente da pochi altri materiali, in particolare dal diamante (carbonio cristallino), il quale gode di un punteggio di 10 sulla scala della durezza di Mohs, mentre il corindone ha un punteggio di 9. Questa eccezionale durezza significa che i vetri zaffiri degli orologi sono praticamente antigraffio e offrono un’integrità del materiale e una leggibilità imbattibili a lungo termine, oltre a impartire un livello di prestigio non associato al vetro di silicato standard o al policarbonato trasparente, le due alternative più comuni ai vetri zaffiri degli orologi.
Parallelamente, ciò significa anche che lo zaffiro è estremamente impegnativo da lavorare in forme tridimensionali complesse, una sfida resa ancora più ardua dalle tolleranze di lavorazione ridotte necessarie nell’orologeria. Dalle sue prime creazioni ad oggi, MB&F ha lavorato con componenti in vetro zaffiro sempre più complessi: L’HM2 “Sapphire Vision”, i vetri a doppia curvatura dell’HM4 “Thunderbolt”, la recente HM3 FrogX e il corpo allucinatorio dell’HM6 “Alien Nation” ne sono esempio perfetti. La preparazione dei vetri per una singola cassa di HM9-SV richiede circa 350 ore di accurata lavorazione e levigatura; settimane di lavoro che si prolungherebbero notevolmente se non fosse per i 16 anni di esperienza che MB&F ha accumulato nel superare i limiti legati al design del vetro zaffiro dal 2005 a oggi.
Frutto di tre anni di sviluppo, il movimento dell’HM9 è stato concepito e assemblato interamente in-house, grazie all’esperienza accumulata finora con i 18 diversi movimenti MB&F. I membri di lunga data della MB&F Tribe riconosceranno il pedigree meccanico del movimento dell’HM9. Il suo sistema a doppio bilanciere con differenziale discende dal simile meccanismo utilizzato nella Legacy Machine N°2, anche se in una forma estetica nettamente diversa. Mentre la LM2 enfatizzava la purezza del design e l’effetto allucinatorio dei suoi oscillatori sospesi, l’HM9 è esultante nella sua celebrazione di un design espressivo. Due bilancieri che battono all’interno dello stesso movimento suscitano inevitabilmente un effetto di risonanza, il fenomeno meccanico che descrive degli oscillatori collegati in uno stato di armonica eccitazione reciproca. Come per il movimento LM2, l’Horological Machine N°9 evita deliberatamente di indurre l’effetto di risonanza. L’obiettivo dell’inclusione di due bilancieri consiste nell’ottenere serie discrete di dati cronometrici che possano essere tradotti da un differenziale per produrre una lettura media stabile. Questo obiettivo non sarebbe raggiungibile con due bilancieri che oscillano perfettamente in fase, che offrono gli stessi dati cronometrici in ogni momento.
Regolare i bilancieri gemelli è già di per sé una sfida. Le apparecchiature standard del settore utilizzate per regolare l’insieme di un bilanciere sfruttano il suono emesso da un bilanciere oscillante per misurare la frequenza dei battiti. Poiché il movimento dell’HM9 ha due insiemi di bilancieri che operano contemporaneamente, creando due serie di suoni, tale metodo non funziona in questo caso. Ogni esemplare dell’Horological Machine N°9, lanciata per la prima volta nel 2018, doveva essere regolato bloccando prima un bilanciere per regolare l’altro e viceversa. Una volta azionati entrambi i bilancieri, la calibrazione si spostava leggermente, rendendo necessario bloccare e regolare nuovamente i bilancieri per diverse volte prima di ottenere un risultato cronometrico ottimale.
Da allora, il team MB&F ha fatto notevoli progressi nelle tecniche di regolazione cronometrica, soprattutto grazie all’esperienza acquisita durante la creazione della Legacy Machine Thunderdome. La HM9-SV ha così beneficiato di qualche anno in più in termini di esperienza specialistica in questo campo: non è molto a livello di tempo, ma è incommensurabile in termini di savoir-faire.
Prezzo 440.000 EURO circa.
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