A qualche settimana dalla probabile uscita del nuovo Rolex Explorer, ripercorriamo la storia di questo leggendario orologio-strumento tanto amato dagli esploratori, dagli speleologi e da tante persone che preferiscono indossarlo anche in situazioni decisamente meno impegnative. In questo articolo ci focalizzeremo sul primo nato di casa Rolex, per poi focalizzarci nella prossima puntata sull’Explorer II.

Il Rolex Explorer è stato presentato nel 1953 dopo la prima storica e vittoriosa ascesa dell’Everest, cui Rolex era uno degli sponsor ufficiali, da parte di Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, che affrontarono tale impresa equipaggiati da cronometri Oyster Perpetual. Ufficialmente Rolex fornì tredici orologi ai membri della spedizione guidata dal colonnello Sir John Hunt, sei consegnati agli alpinisti della precedente spedizione Cho Oyu e sette ai membri della spedizione che portò a casa quello storico traguardo.

Tutti i modelli forniti da Rolex, compresi quelli indossati da Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, non erano configurati con l’iconico quadrante con numeri arabi famoso per la sua grande leggibilità, ma con un quadrante bianco con indici applicati e con cinturino “extra long”. La cassa di questi Oyster era del tipo “Bubbleback” , in italiano “Ovettone”, per via del fondello particolarmente bombato.

Proprio l’orologio utilizzato da Sir Edmund Hillary è custodito presso il “Beyer watch & clock Museum” di Zurigo accompagnato da un piccolo foglietto nel quale l’esporatore neozelandese rispedì l’orologio a Rolex. Non era esattamente il solito regalo da parte dello sponsor, bensì un orologio che successivamente sarebbe stato analizzato dalla stessa manifattura di Ginevra.


I primi Rolex “Explorer”

A fronte di tale successo Rolex lanciò la referenza 6298 , modello in cui non era ancora presente la scritta “Explorer” sul quadrante, che comparirà con le referenze 6150 e 6350. Cosa distingueva queste due referenze? Il quadrante del 6150 recava la scritta “Precision“, mentre quello del 6350 l’indicazione “Officially Certified Chronometer“, oltre alla dicitura “Explorer“. Tuttavia la grafica non era ancora definitiva, col risultato che molti dei quadranti erano ancora caratterizzati dagli indici e non dai numeri aravi al 3,6 e 9.

Rolex ref. 6150 e ref. 6350

Aldilà di alcune referenze molto rare con quadrante Explorer e datario, come la 5504 e la 5507, la prima referenza a essere caratterizzata dal celebre quadrante “Explorer”, con lancette “Mercedes” e cassa da 36mm, quindi più simile all’Explorer che tutti conosciamo, è la 6610. Introdotto nel 1955, si tratta di un modello molto raro, prodotto per soli 4 anni, ed equipaggiato del calibro 1030.


La referenza 1016, ovvero “il” Rolex Explorer

Nel 1963 Rolex presentò il primo vero Explorer con la referenza 1016, e in produzione fino al 1989. Cassa in acciaio 36mm, nuovo calibro automatico 1560 dotato di “leva stop” dei secondi e regolazione della marcia tramite viti “micro stella” posizionate sul bilanciere. Dal 1967 in avanti il 1016 è stato equipaggiato del novo calibro 1570, passando dalle 18.000 alle 19’800 alternanze / ora.

Forse sono di parte, visto che è uno dei miei orologi preferiti, ma non credo di esagerare dicendo che è stato proprio l’ Explorer 1016 con la sua versatilità e affidabilità a rendere famoso questo modello, indossato – tra gli altri – dal leggendario autore dei libri di James Bond, Ian Fleming nella vita di tutti i giorni.

Lo scrittore britannico Ian Fleming, sul set del film “From Russia, with Love” Istanbul 23 Giugno, 1963.

Durante i suoi 27 anni di vita, questa referenza ha subito poche modifiche. Le principali riguardano il quadrante, i suoi vari Mark e le grafiche gilt ottenuti grazie a un processo galvanico che conferisce un effetto lucido al quadrante. Una rarità è rappresentata dal raro Space Dweller, prodotto per il mercato giapponese per commemorare la spedizione della Nasa “Project Mercury” del 1963. Il quadrante era identitco a qualsiasi altro 1016 con grafica gilt, ma con stampato Space- Dweller anzichè Explorer.

La nascita del moderno Rolex Explorer

Per l’edizione del 1989 di Baselworld Rolex presentò un nuovo modello di Explorer, referenza 14270, ridisegnato e attualizzato con un nuovo vetro, non più in esalite ma in zaffiro, e un nuovo quadrante con indici applicati in oro bianco, riempiti di materiale luminescente al trizio, così come i numeri arabi 3, 6 e 9. La cassa mantiene lo stesso diametro di 36mm, forata in corrispondenza delle anse, con uno spessore leggermente più alto per ospitare il nuovo il movimento automatico calibro 3000, certificato COSC nonostante una spirale piana e non di tipo “Breguet”. L’impermeabilità garantita è pari a 100 metri.

Rolex 14270 ‘only swiss’

Il 14270 si è confermato il ‘tool watch’ per eccellenza di casa Rolex, che lo ha mantenuto pressoché identico per 11 anni. In questo periodo le modifiche hanno riguardato principalmente due elementi: quadrante e bracciale.

Famoso è il quadrante “blackout”, prodotto per solo 2 anni, dal 1989 al 1991, una vera e propria rarità. In cosa differisce rispetto al comune quadrante Explorer? Come suggerisce il termine “blackout”, i numeri arabi 3,6,9 sono ricoperti non da materiale luminescente, ma da una vernice di colore nero. Va precisato che i quadranti dal 1991 al 1997 avevano il trizio come materiale luminescente, con la dicitura T-Swiss – T < 25″ posta a ore 6, mentre nell’anno di transizione dal trizio (con una bassa percentuale di radioattività) al LumiNova (non radioattivo) troviamo solo la scritta “Swiss” a ore 6 che contraddistingue tutti i seriali U fino ad alcuni modelli del seriale A.

Rolex Explorer quadrante “Blackout”

I bracciali previsti per la referenza 14270 sono tutti di tipo Oyster con finitura satinata, ma differiscono principalmente per il tipo di chiusura. Dal 1989 al 1996 è stato usato il bracciale 78360 con clasp rettangolare semplice, metre dal 1996, veniva montato anche il 78790 con chiusura dotata di leva di sicurezza. Duranta la transizione tra questi due bracciali, può sembrare strano ma è stato montato anche il bracciale previsto allora per il Submariner 16610/14060, ovvero il 93150 dotato di prolunga per la muta.

Bracciali 78360 (in alto), 78790 (al centro) e 93150 (in basso)

Nel 2002 Rolex presenta la nuova referenza di Explorer, la 114270 apportando poche modifiche alla referenza precedente. La prima novità riguarda il calibro con cui viene equipaggiato, ovvero il 3130 che si differenzia dal cal. 3000 principalmente per: spirale Breguet, ponte del bilanciere con doppio appoggio (migliore stabilità) e un sistema differente di carica degli invertitori del ponte dell’ automatico.

cal. 3000 vs cal. 3130

La cassa non presenta più i fori in corrispondenza della anse e il nuovo bracciale, ref. 78690, presenta i cosidetti “SEL” (solid end links) ovvero gli attacchi cassa-bracciale integrati al bracciale. La clasp è pressoché identica al bracciale ref. 78790, montato sul 14270.


L’evoluzione del Rolex Explorer, la referenza 214270

Il 114270 è stato prodotto fino al 2010, per lasciare spazio all’ Explorer moderno dei giorni nostri ovvero la referenza 214270. Introdotto nel 2010, questo modello rappresenta un ulteriore step della lunga evoluzione di questo ‘tool watch’. La cassa è passata dai 36 mm ai 39mm, mentre il quadrante da lucido è diventato opaco con due Mark differenti.

La versione Mark I con i numeri applicati 3,6,9 privi di materiale luminescente e dotato di lancette più corte rispetto alla minuteria, molto simili a quelle della referenza 14270. Mentre il quadrante attualmente in produzione (Mark II) ha reintrodotto il materiale luminescente su tutti gli indici del quadrante, compresi i tipici numeri arabi. Il materiale luminescente utilizzato per questi quadranti non è più il Super Luminova ma il Cromalight: materiale che emette una luce di clore blu in condizioni di scarsa luminosità.

Mark I vs Mark II

Il movimento è stato sostituito dal calibro automatico 3132, con spirale brevettata da Rolex in Parachrom blu insensibile ai campi magnetici, più resistente alle variazioni di temperatura e 10 volte più precisa rispetto alle normali spirali in caso di urti anche grazie ai nuovi ammortizzatori Paraflex. La referenza 214270 è dotata anche di un nuovo bracciale Oyster ref. 77200, a maglie piene in acciaio 904L con chiusura di sicurezza Oysterlock che ne impedisce l’apertura accidentale. È dotato dell’ingegnoso sistema di estensione rapida Easylink brevettato da Rolex che consente a chi lo indossa di aumentare facilmente la lunghezza del bracciale di circa 5 mm.

Come sarà il nuovo Explorer ?

In questo articolo ho cercato di riassumere la storia di un modello che amo particolarmente, che ho sempre considerato – e non sono il solo – il Rolex per eccellenza. Semplice e funzionale nel design, robusto e preciso nella meccanica. Per circa 40 anni, come avrete potuto leggere, è rimasto pressochè fedele alle sue dimensioni originarie, con piccoli ma importanti miglioramenti. La referenza 214270, con la sua cassa da 39mm, è a mio parere “sgraziata” – almeno per i polsi esili come il mio – ma è probabilmente l’Explorer con una migliore leggibilità dell’ora, anche in condizioni di oscurità (grazie al Cromalight).

Come anticipato, le voci di un nuovo modello di Explorer ed Explorer II si rincorrono. L’eventualità è più reale dal momento che questi sono ancora tra i pochi Rolex professionali equipaggiati coi ‘vecchi’ calibri 31xx. Se dal lato tecnico quindi, già possiamo intuire che il prossimo Explorer monterà il calibro 3230 montato sul nuovo Rolex Submariner 124060, con nuovo scappamento Chronergy, chissà quali sorprese ci riserverà la casa coronata in fatto di design. Le dimensioni rimarrano invariate? Oppure si passerà a un 41mm con le casse Oyster dei moderni Datejust?

UPDATE 2021 – I nuovi Explorer acciaio Oyster steel e oro ref. 124273 e acciaio ref. 124270

In occasione di Watches & Wonders 2021 Rolex ha introdotto due nuovi modelli di Explorer, finalmente tornati nella tradizionale cassa di 36mm. La vera novità è l’Explorer acciaio Oyster steel e oro ref. 124273, la prima versione con materiali pregiati del tool watch per eccellenza. Affianca questa versione inedita l’Explorer in acciaio ref. 124270.

L’Explorer di nuova generazione è declinato in versione Rolesor giallo (abbinamento di acciaio Oystersteel e oro giallo 18 ct). Il quadrante nero è laccato ed esibisce gli indici e i numeri caratteristici 3, 6 e 9 che identificano questo orologio sinonimo di spirito d’avventura, perseveranza ed exploit. La visualizzazione Chromalight dell’Explorer di nuova generazione è particolarmente efficace. Quando l’orologio si trova in un ambiente buio, il bagliore blu emesso dagli indici e dalle lancette mantiene la sua intensità più a lungo grazie alla sostanza luminescente innovativa ed esclusiva con cui sono riempiti o che li riveste. Alla luce del giorno, il colore bianco di questi elementi di visualizzazione è più vivo.

Gli Explorer di nuova generazione condividono il nuovo calibro 3230, un movimento all’avanguardia della tecnologia orologiera, presentato da Rolex nel 2020. Il calibro 3230 comprende lo scappamento Chronergy brevettato da Rolex che garantisce contemporaneamente un alto rendimento energetico e un’estrema sicurezza di funzionamento. Realizzato in una lega di nichel‑fosforo, questo scappamento è insensibile ai campi magnetici. Il movimento comprende anche una versione ottimizzata della spirale Parachrom blu, prodotta dal Marchio in una lega paramagnetica che la rende fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale in caso di urto. La spirale Parachrom blu, inoltre, è dotata di una curva terminale Rolex che garantisce la regolarità di marcia in ogni posizione. L’organo regolatore è montato sul dispositivo antiurto Paraflex ad alto rendimento, sviluppato e brevettato da Rolex, che garantisce al movimento una maggiore resistenza agli urti.

II calibro 3230 è animato da un modulo di carica automatica con rotore Perpetual. Grazie all’architettura del bariletto e al rendimento superiore del suo scappamento, il calibro vanta una riserva di carica di circa 70 ore. Il prezzo di vendita è pari a 6’100 Euro.