Nonostante siano passati pochi mesi dalla presentazione del Patek Philippe Ref. 5711/1A-014 “quadrante verde”, distribuito in esigue quantità dai rivenditori solo ai “migliori clienti”, vi riportiamo la vendita record da parte di Antiquorum di un esemplare ancora imbustato per una cifra pari a 320’000 Euro (tasse escluse).
Per celebrare il 30° anniversario del “Nautilus”, Patek Philippe ha lanciato la referenza 5711 nel 2006, caratterizzata da un design della cassa leggermente più grande. Aggiungendo un millimetro alla cassa rispetto alla referenza originale 3700 e lanciata con un classico quadrante blu, si è variato con una cassa in tre parti anch’essa leggermente più spessa (da 7,6 mm. sul 3700 a 8,3 mm. sul 5711) e dotato del calibro 324. Nel 2012 la manifattura ha aggiunto un nuovo colore del quadrante, questa volta con quadrante bianco.

Durante Watches and Wonders di quest’anno, con grande stupore del mercato dei collezionisti, il signor Thierry Stern, CEO di Patek Philippe, ha annunciato che la referenza 5711 sarebbe stata interrotta nel 2021 e che sarebbe stato lanciato un modello con quadrante verde e bordo intorno alla finestra della data. Due sono i modelli lanciati due tra cui una versione in acciaio con lunetta impreziosita da diamanti taglio baguette, nota come Ref. 5711/1300A.
Tale annuncio ha creato stupore tra i collezionisti e creato un incremento esponenziale della domanda per cercare di acquistare il modello entro il termine del 2021. Nonostante quello verde non sia un quadrante storicamente iconico per il Nautilus, questi fattori lo hanno reso l’orologio più ricercato del momento per gli appassionati Patek Philippe e… per speculatori.
Prima che questo modello passasse sotto il martello di Antiquorum, ho conosciuto collezionisti disposti a pagarlo circa 180’000 Euro a fronte di un prezzo di listino ufficiale pari a 30’400 euro. Ma il prezzo battuto dalla casa d’aste con sede a Ginevra è andato ben oltre, segno che sicuramente c’è grande speculazione nel mercato, come noi e tanti altri affermano, ma è un ulteriore segnale volto a indicare che chi ha capitali da investire preferisce immobilizzarli anche in orologi, visto che il valore del denaro diminuisce ogni giorno di più.
Dimentichiamoci l’ambito tecnico, la meccanica pregiata, le finiture eseguite magistralmente, che possiamo trovare in un Patek Philippe 5711. Nel mercato, attualmente, contano altri fattori: prestigio del brand e quantità/disponibilità a fronte della domanda.
Può essere un male? In parte. Tutto questo “Hype” sta rendendo il mercato dell’orologeria sicuramente poco accessibile a gran parte degli appassionati, ma allo stesso tempo tiene vivo l’interesse a una platea molto più ampia che magari si avvicina per la prima volta a questi oggetti per poi innamorarsene…
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