Cartier presenta il nuovo Cartier Crash Tigrée, reinterpretazione dell’iconico orologio della masion nato nell’epoca della Swingin London e consacratosi negli anni come espressione del savoir-faire creativo di Cartier.

Un territorio creativo sconfinato che consente alla Maison di esplorare il repertorio dei savoir-faire e delle ricerche formali per arricchire incessantemente, animato dalla curiosità e dall’apertura mentale, il proprio vocabolario stilistico.

Il Cratier Crash è stato creato nel 1967 in piena epoca Swinging London, creato sotto la guida di Jean-Jacques Cartier, pronipote del fondatore dell’azienda, questo orologio è espressione dell’incredibile energia della città in questi anni. Il suo quadrante asimmetrico ha stravolto i codici estetici dell’orologeria.

Prima di addentrarci nel nuovo Crash Tigrée, parliamo di come nasce questo orologio dalle forme così “distruttive”

Come nasce il Cartier Crash?

Se per molti il design del Crash è stato ispirato dal dipinto surrealista di Salvador Dalì, The Persistence of Memory, altri si riferiscono alla storia secondo cui il design del Crash ha avuto origine da un Cartier Baignoire Allongée che si è sciolto dal fuoco di un incidente d’auto e ha avuto la sua forma deformata. La recente pubblicazione del libro di Francesca Cartier Brickell, The Cartiers, sembra indicare che la nascita del Cartier Crash è il risultato del lavoro di Jean-Jacques Cartier e dell’artigiano Rupert Emmerson, che ha giocato con l’identità visiva di Cartier, allungandola e piegandola con molta più audacia rispetto ai suoi predecessori.

Il nuovo Cariter Crash Tigrée

In occasione di Watches & Wonders 2022, gli artigiani della Maison des Métiers d’Art hanno esplorato il potenziale del suo quadrante e della sua cassa e ne hanno fatto un terreno d’espressione dei mestieri d’arte di Cartier. La sfida è stata quella di stabilire come distribuire il volume del Crash, per sfruttare il carattere organico e teso delle linee ed evocare una presenza animale. Una presenza astratta, nella quale trova eco la fauna africana, amata da Cartier.

Per creare questo orologio gli artigiani hanno fatto ricorso a diverse tecniche di smaltatura, spesso inedite. Lo smalto si adatta così alle esigenze creative: ora opaco, ora lucido, ora utilizzato con effetti sfumati, ma anche lavorato su foglia argento e su incisione. Tutti gli effetti sono leciti e possibili, grazie a una maestria straordinaria.

Sulla lunetta, le strisce sono realizzate in smalto champlevé. Sia per creare contrasto che per conferire lucentezza, alcune strisce sono intervallate da file di diamanti incastonati, mentre la corona di carica è impreziosita da un diamante con padiglione invertito, firma del gioielliere.

Il quadrante realizza un compendio dei mestieri d’arte utilizzati per la creazione di questo orologio: incisione del metallo, smaltatura e incastonatura. Inizialmente incisi, i motivi di scaglie o raggi sono smaltati su foglia d’argento. Per le tinte blu e verdi, la smaltatrice realizza delle sfumature cromatiche partendo dall’ossido di cobalto, per il blu, e dall’ossido di rame, per il verde.

La smaltatura di questa creazione richiede oltre 10 passaggi in forno a una temperatura compresa tra i 750°C e i 700°C, in base al colore che si vuole ottenere. Si tratta in una prima fase di lavorare gli strati sottostanti, per poi passare agli smalti visibili in superficie. Si interviene man mano a seconda delle temperature di cottura, che vanno dalla più elevata alla più bassa: il blu navy per primo, poi è la volta del turchese e infine del verde traslucido.

L’ orologio è realizzato in edizione limitata e numerata di 50 esemplari.